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Dalla sera alla mattina ci siamo ritrovati ospiti di una inaspettata RSA: casa nostra! Ma... eravamo un po' in anticipo, mi pare, sulla naturale conclusione di una vita attiva... È stata una specie di prepensionamento virale. In principio è stata dura, anche se eravamo al calduccio, con ogni confort, tranne la libertà. Poi ci siamo abituati... ci si abitua a tutto... o ci abbiamo addirittura preso gusto? Avevamo organizzato la giornata perfetta: ogni ora aveva la sua procedura collaudata, ogni gesto perfezionato, giorno dopo giorno: dal lavaggio dei denti mattutino, all'accensione della lucina per la notte, la sera, prima di andare a letto. Il punto di arrivo è stata la giornata-fotocopia. La convivenza ne aveva un po' risentito. Un conto è ritrovarsi tutti insieme a cena, davanti a una tavola imbandita, altro conto stare appiccicati l'un con l'altro tutto il giorno. Non ci confortavano molto le notizie, di cui eravamo assediati. Abbiamo scoperto che in Italia c'erano più virologi che virus, e non ce n'erano due d'accordo tra loro. Una specialità medica in perenne modificazione... le continue mutazioni dei virus avranno influito sui cervelli di queste improvvisate rock star televisive.